L’Egitto e la Mitologia Sessuale
La cultura dell’antico Egitto è estremamente suggestiva e unica, in parte perché sembra essere nata in modo altamente sviluppato in termini culturali, religiosi e architettonici.
Al centro delle credenze mitiche egiziane c’era la certezza che l’Egitto era stato creato dagli dei. Questa razza magica governò per oltre tre millenni e affondava le sue radici in una potente mitologia, che a sua volta simboleggiava la società che si nutrì del mito fino a diventare mito.
L’unione del caos e del vento ha creato Maat nella sua forma di uovo del mondo.
Il Mistero di Osiride e Iside
Centrale nella religione egiziana era il mistero di Osiride e Iside, una potente mitologia che incorporava diversi miti contemporaneamente: uno della fertilità associato a una società dipendente dall’agricoltura; un’altro astronomico che corrispondeva ai movimenti delle costellazioni, dei pianeti e dei luminari; una formula scientifica che mostra i principi della natura; un mito politico che descriveva il rapporto tra le due metà dell’Alto e del Basso Egitto; e un’esposizione di profondi principi spirituali radicati nel simbolismo.
Il rapporto tra Osiride e Iside era anche un modello di sessualità tra i faraoni, manifestazione simbolica del mito della fertilità.
Ogni faraone in successione era una reincarnazione di Horus e la sua funzione era quella di sostenere la legge, simboleggiata dalla divinità Maat.
Quando un faraone moriva, si univa a Osiride negli inferi, mentre il suo successore diventava un nuovo figlio di Horus e discendente di Osiride e Iside.
Il mito incarnava una dualità: il faraone morente si trasformava da Horus in Osiride mentre l’erede appena incoronato si trasformava nel figlio di Horus e di Osiride in attesa di diventare Osiride.
Cosa descriveva il Mito?
Il mito era un mito della fecondazione che descriveva la nascita, la morte e la rinascita della vegetazione in natura.
Simbolicamente, Osiride è l’effusione fecondante del Nilo, la terra è il corpo di Iside e Horus è l’atmosfera idratante.
Il dio Set ha un simbolismo complesso: è il nemico o il protagonista di Osiride, Iside e Horus; il principio decisivo del tempo; l’intelletto; e anche il distruttore.
In molti miti la coppia generativa è controbilanciata dal principio della morte: quando l’anima si incarna, la morte è l’unica possibile ed è il risultato del processo; la morte, fiduciosamente, porta alla rinascita.
Ciò che è ancora più intrigante è che questo mito ha anche una correlazione diretta con l’astronomia Egiziana.
Osiride era associata con la costellazione di Orione, Mentre Iside era correlata alla stella fissa Sirio, la stella del cane nella costellazione del Cane Maggiore.
Integrazione delle Realtà Cosmiche e Mitiche
Il non ortodosso ma brillante egittologo francese Schwaller de Lubicz credeva che lo scopo sublime della religione egiziana fosse quello di integrare psicologicamente le due metà del cervello in una sola, e che la loro mitologia fosse un incapsulamento dei modelli universali fondamentali del mondo naturale.
Secondo lui la funzione dei geroglifici e dell’architettura era quella di andare oltre i processi mentali o anche i modi di pensare metaforici, per trasmettere idee spirituali profonde in una forma sensoriale in modo che potessero essere vissute, piuttosto che semplicemente comprese.
Attribuì a questo fenomeno il potere della magia egiziana.
La lettura di Schwaller de Lubicz del mito di Osiride è che Set rappresenta il Guardiano del Lago di Fuoco, luogo mitico delle battaglie tra Horus e Set, e che è il principio dello sperma che imprigiona lo spirito nella materia.
Ciò si riferisce ancora al fatto che attraverso la fecondazione ci incarniamo e diventiamo prigionieri delle leggi del mondo fisico fino alla morte.
Ogni centro era un tutto in sé, ma tutti i centri erano necessari per completare la totalità.
I Misteri Egizi
I Misteri Egiziani sono quasi esclusivamente maschili nella concezione e nella manifestazione.
Nel Papiro di Leida si legge: “Tutti gli dei sono tre: Amon, Ra e Ptah, che non hanno eguali”. Esistevano prima dell’esistenza, prima del cielo, prima della terra e prima di Horus e Set.
Ogni faraone viene quindi paragonato ad Atum in questa genesi del mondo, o altrimenti trattato come il figlio di Atum.
Ma i Misteri eliopoliti mettono tutto ciò in prospettiva facendo emergere Atum dalle acque primordiali (Nun), anche prima che nascessero il cielo e la terra.
Nun quindi, è un altro nome per la matrice femminile liquida, primordiale, a ricordare che la vita ha origine nei fluidi fetali del grembo materno, e che la sostanza ha origine come fuoco che si coagula nella terra, espresso da Atum.
Atum è allo stesso tempo impulso alla vita ma anche negazione dell’essere e dell’origine, funzione che, in altre culture, è riservata alla dea. La terra nera risultante è il contenitore, o carceriere, della luce divina, in quanto contiene l’incarnazione.
Fonte Bibliografica: estratto da “Sacred Sexuality” | Autore A T Mann & Jane Lyle
Simbologia Esoterica dell’Ankh