L’esagerata pudicizia dei letterati Ch’ing non solo ostacolò la ricerca accademica, ma portò anche a creare in Occidente un’impressione completamente sbagliata della vita sessuale cinese.
A causa dell’atteggiamento riservato dei cinesi riguardo alla loro vita sessuale, gli osservatori occidentali del XIX secolo in Cina presumevano erroneamente che si trattasse di un pozzo nero di terribile depravazione.
Questo malinteso è stato propagato da numerosi libri occidentali sulla Cina e oggi prevale in ampi settori dell’opinione pubblica occidentale.
L’esame delle antiche fonti letterarie cinesi dimostra chiaramente il grave errore di questa concezione popolare. Come ci si può aspettare da un popolo riflessivo come quello cinese, che fin dall’antichità hanno dedicato grande attenzione alle questioni sessuali.
I risultati delle loro osservazioni sono contenuti nei “manuali del sesso”, che esistevano già all’inizio della nostra era. Questi manuali circolarono più o meno liberamente in Cina fino alla fine della dinastia Ming. Durante il successivo periodo Ch’ing la maggior parte di questi libri furono bruciati per ordine del governo.
Questi testi stabiliscono al di là di ogni dubbio che la vita sessuale dell’antica Cina era, nel complesso, sana e del tutto normale – normale alla luce delle norme del sistema familiare poligamico.
I manuali sul sesso erano manuali di amore coniugale, scritti non per il divertimento del lettore ma per la sua guida e istruzione.
Questi testi insegnano le regole elementari dell’igiene sessuale e dell’eugenetica; il modo in cui entrambi i partner possono trarre il massimo piacere dall’atto sessuale e quindi migliorare la propria salute, prestando allo stesso tempo molta attenzione alla cura prenatale.
Inoltre, consigliano al capofamiglia come può soddisfare i bisogni sessuali delle sue mogli e concubine e tuttavia non compromettere la propria salute e potenza.
Sebbene la scienza medica moderna possa disapprovare il coito interrotto e alcune altre pratiche raccomandate, si deve ammettere che, sebbene usate per più di duemila anni, queste non hanno provocato alcun danno evidente alla salute e alla progenie della razza cinese.
Alcune successive scuole decadenti del Taoismo incorporarono i principi di questi manuali nelle loro discipline sessuali ed esperimenti per l’estrazione dell’Elisir di lunga vita.
Tale cattivo impiego, tuttavia, non riflette i principi enunciati nei manuali sul sesso. Mentre gli alchimisti taoisti considerano la donna un mero strumento, classificato tra i calderoni e i crogiuoli usati nel loro crudele vampirismo sessuale, i manuali dell’amore coniugale dedicano piena attenzione alla salute e al benessere della donna.
In un certo senso le compilatrici di questi manuali possono addirittura essere considerate le pioniere del pensiero femminista in Cina. Il loro obiettivo fondamentale era la promozione di una vita sessuale sana e felice in una famiglia poligama.
Quando si sfogliano i manuali sul sesso e gli album di immagini erotiche da essi ispirati, diventa evidente che i redattori hanno cercato di presentare un catalogo esaustivo di tutte le possibili variazioni, dando talvolta libero sfogo alla loro fantasia…Non vi è traccia di flagellazione o di simili tratti sadici, né si trovano indizi di masochismo o di altre aberrazioni patologiche legate al sesso.
E questo nonostante il fatto che la struttura feudale dell’antica società cinese, che implicava il potere assoluto del padrone di casa sulle sue mogli, concubine, cameriere e schiave, gli avrebbe dato piena opportunità di indulgere in aberrazioni sessuali.
L’assenza di tali fenomeni negli album erotici è tanto più significativa in quanto le immagini erotiche tendono generalmente a fornire una versione esagerata delle reali abitudini sessuali, dove i desideri si esprimono liberamente.
Tratto da “Erotic Colour Prints of the Ming Period with an Essay On Chinese Sex Life From The Han To The Ch’ing Dynasty, B.C. 206-A.D. 1644” di R.H. Van Gulik